La Giunta ancora incompleta a oltre sessanta giorni dalle elezioni, la difficoltà a costruire l’unità dei sardi senza il rispetto delle garanzie delle opposizioni e delle prassi consiliari consolidate d’Aula. Questi, oltre ai passaggi sul significato di Sa die de Sa Sardigna, gli argomenti più ricorrenti negli interventi dei capigruppo della minoranza durante la seduta solenne convocata per le celebrazioni del 28 aprile.
“In questa festa nazionale dei sardi non possiamo non notare i drammi presenti nell’Isola, come l’aumento delle povertà e l’incapacità dei governi, a tutti i livelli, di rispondere ai bisogni dei sardi – ha detto il presidente dei dem, Gianfranco Ganau – per questo mi permetto di sollecitare il completamento della Giunta, perché si lavori a pieno regime”. Il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, ha osservato che “i ritardi nella formazione della di Giunta, per una sorta di scherzo del destino, hanno fatto coincidere primi interventi dei consiglieri regionali con la ricorrenza de Sa Die”.
Poi, riferendosi al più volte citato dagli esponenti della maggioranza, Giovanni Maria Angioy, “è molto più di wikipedia, è il sogno vivo (allora come oggi) di una Sardegna libera capace di dialogare con tutti, in Italia ed Europa, con rapporti non subalterni”. Agus ha anche ricordato che fare l’unità dei sardi significa “rispettare le opposizioni e le prassi d’Aula consolidate”. La capogruppo del M5s, Desirè Manca, ha definito “vergognosi” i primi due mesi di “trattative e intrecci sotto banco sulla pelle dei sardi”. Daniele Cocco di LeU ha posto l’accento sui rapporti Stato-Regione: “Oggi è la festa della Sardegna, ma vera festa sarà quando il presidente della Giunta assumerà l’impegno a chiudere la vertenza accantonamenti”.







