A Foras, questa volta, si scaglia contro l’iniziativa dell’ateneo di Cagliari, Unica Career Day, denunciando come “anzichè proporci un futuro sostenibile, che possa migliorare le nostre condizioni, l’Università ci sta mettendo di fronte a un futuro da schiavi e da complici di quelle aziende che sfruttano e devastano il territorio sardo e i sardi e che contribuiscono alla guerra nei confronti di altre popolazioni nel mondo”.
“La Regione Sardegna – scrivono in un post su Facebook, sotto il video della contestazione –afferma che a Sarroch una persona su cinque è affetta da malattie respiratorie ed è predisposta a linfomi e tumori. Nonostante ciò, c’è chi in università continua a proporre la SARAS come una opportunità lavorativa per i giovani, tappandosi gli occhi di fronte a un problema palese e reale e svendendo la dignità e la salute di tante laureate e laureati.
Si parla anche della Fluorsid, azienda chimica che lavora i derivati del fluoro, di proprietà della famiglia Giulini “condannata per disastro ambientale ai danni dell’area di Macchiareddu e dello stagno di S. Gilla. Il grave inquinamento dell’acqua, dell’aria e del suolo dovuto alle emissioni, all’interramento e allo sversamento di sostanze inquinanti ha portato a una situazione irrimediabile e ha compromesso le attività di chi vive delle risorse di quelle aree”.
A Foras passa poi a Vitrociset e Nurjanatech, che collaborano con la Nato per la realizzazione di strumenti finalizzati alla guerra. “È assurdo che l’Università di Cagliari sia così insensibile a questa tematica – denunciano a gran voce – e anzi si schieri dalla parte di chi specula sulle morti degli esseri umani di tutto il mondo e si faccia promotrice di queste aziende attraverso il consorzio del Distretto Aerospaziale Sardo, nel quale confluiscono oltre i due atenei sardi le più importanti aziende d’armi e sistemi bellici italiane e non. Inoltre, Vitrociset, in quanto parte del gruppo Leonardo, è complice dell’invasione turca della Siria, attraverso la vendita di armi al regime di Erdogan, le quali vengono utilizzate per il tentativo di genocidio e sostituzione etnica nei confronti del popolo kurdo e della popolazione siriana”.
“Argiolas Formaggi, invece, è uno dei maggiori caseifici sardi assieme alle aziende Pinna e Podda. Tutti e tre si sono rifiutate di venire incontro alle richieste dei pastori sardi, in lotta per il prezzo del latte nel febbraio 2019”.
In conclusione, lamentano i giovani studenti di A Foras, “l’Università di Cagliari continua a portare avanti un modello di formazione basato sul ricatto che nega alle studentesse e agli studenti ogni futuro, indirizzando la didattica e la ricerca nella direzione indicata da chi specula sulla nostra salute e sui nostri territori. Per questo motivo non vogliamo essere un prodotto alla mercé di aziende e militari: studieremo e lotteremo per liberare la nostra terra da chi la sfrutta e la inquina, per rimediare ai loro danni, per creare un’alternativa sostenibile e fare l’unica scelta giusta”.
Danno quindi appuntamento per martedì 3 Dicembre alle 16.00, nell’androne del Magistero, via is Mirrionis 1, con un’assemblea per continuare la lotta contro l’occupazione militare all’interno dell’università.










