“La marcia indietro dell’Ersu di Sassari, che attribuisce la borsa a 490 ulteriori aventi diritto, non sana la situazione di altri 121 studenti oltre a quelli esclusi dall’idoneità. E questo provoca danni gravi al welfare studentesco”.
Lo afferma il consigliere regionale del Partito democratico, Roberto Deriu, intervenendo nella querelle che di recente ha visto i diretti interessati protestare pubblicamente e annunciare la possibilità di optare per la rinuncia agli studi. “Centinaia di studenti si sono trovati nell’incertezza di poter frequentare l’Università”, denuncia Deriu, che considera la notizia delle nuove borse assegnate come “buona per chi ha visto riconosciuto il suo diritto, cattiva per chi resta ingiustamente escluso, pessima per la valutazione di efficienza del nostro sistema regionale del diritto allo studio”.
L’esponente dem ricorda che “i non beneficiari non percepiscono la borsa per mancanza di risorse stanziate”, mentre “dal 2015/16 al 2018/19 tutti gli studenti sardi richiedenti la borsa di studio l’hanno ottenuta”. La causa iniziale, secondo Deriu, è nei “sottofinanziamenti della Regione Sardegna”. Una scelta che impone al consigliere dell’opposizione una domanda: “Perché non dare la borsa ai 121 studenti idonei non beneficiari nelle graduatorie dell’Ersu di Sassari, distruggendo il percorso fatto finora dalla Sardegna?”. “Così – argomenta Deriu – gli studenti non si iscrivono, l’Università perde studenti, la Regione perde gran parte delle risorse statali, ma anche fondi propri. In questo modo gli atenei di Cagliari e Sassari rischieranno la chiusura”.







