“Il mio assistito sta nella comunità di Don Borrotzu a Nuoro. Non avendo mai commesso alcuna infrazione nel suo percorso in carcere, ora abita lì per qualche giorno. Si tratta di una prima misura alternativa dopo un programma di recupero rigoroso”.
Lo ha confermato all’ANSA l’avvocato Gian Luigi Mastio difensore di Pierpaolo Contu il giovane 30enne di Gavoi – minorenne all’epoca dei fatti – che secondo una sentenza passata in giudicato fu l’autore materiale del delitto di Dina Dore avvenuto nel 2008, su commissione del marito della donna condannato all’ergastolo, come ha già stabilito la Cassazione.
“Il giovane sta godendo di un permesso premio come previsto dalla legge – ha spiegato don Pietro Borrotzu – è il secondo beneficio di 3 o 4 giorni di cui sta godendo Pierpaolo, il primo gli è stato concesso qualche mese fa. La misura arriva dopo che il detenuto ha trascorso la metà della pena in condanna: il giovane infatti ha già scontato 8 anni dei 16 a cui è stato condannato. E’ l’avvio di un percorso rieducativo nel quale può incontrare i familiari, usare il telefono e uscire un’ora la mattina in libertà. Più si va avanti, più i progetti diventano lunghi e minori le restrizioni”, ha concluso il sacerdote.