Questa mattina il Consigliere Regionale dei Progressisti ha pubblicato un post su Facebook dove pone dieci domande alla Giunta Solinas in merito all’emergenza coronavirus.

1. Siamo la quartultima regione per tamponi eseguiti pro capite. Su questo tema ho letto cambi di opinione quotidiani, anche riguardo gli strumenti da utilizzare, da parte dell’esecutivo. Purtroppo non cambiano le cifre che non possono che far presagire numeri molto superiori tra chi, asintomatico o con pochi sintomi, non sa di essere positivo. Quando verrà ultimato (o quantomeno iniziato) lo screening, quantomeno del personale sanitario?

2. La Giunta ha annunciato l’avvio della sperimentazione di tre farmaci. Uno di questi, l’Avigan, è diventato famoso in Italia grazie a un video su YouTube di un farmacista sardo. Che poi si è scoperto non essere farmacista e in passato essersi già spacciato per medico di una clinica romana. Quali sono le evidenze scientifiche, video su YouTube a parte, che hanno portato all’avvio della sperimentazione? Questa avverrà sotto l’egida e l’approvazione dell’Istituto superiore di sanità?

3. Il Presidente, nella conferenza stampa di ieri, ha attribuito l’alto numero dei contagi negli ospedali alle visite dei parenti. Esistono però dei protocolli per evitare che ciò accada, applicati da alcuni ospedali sardi ma, evidentemente, non da tutti. È stata fatta una vigilanza su questi aspetti? Tutte le strutture erano in regola con l’approvazione dei percorsi di sicurezza, così come richiesto in una nostra interrogazione datata 12 marzo?

4. Continuano ad arrivare segnalazioni, anche provenienti dagli ospedali COVID, riguardo la carenza di DPI. Parallelamente si moltiplicano le lamentale di chi segnala una diminuzione del livello di assistenza ai pazienti. Meno sicurezza si traduce in meno attenzione, meno presenza del personale e purtroppo meno pulizia e igiene. Il problema dei DPI è stato risolto?

5. Ieri sono state approvate due delibere, ancora non disponibili nel sito web della regione, con cui si inseriscono strutture private nella rete Covid. In un momento come questo è sicuramente giusto utilizzare tutte gli strumenti possibili, ma il percorso non può essere opaco. Non conoscendo il testo del deliberato i casi possono essere due: o si tratta di un accreditamento temporaneo (e quindi senza oneri aggiuntivi) oppure si tratta di una decisione che necessita dell’approvazione di una norma in Consiglio, quindi con tempi più lunghi. La Giunta potrebbe chiarire?

6. Qualche giorno fa è stata data notizia di centinaia di tamponi congelati in attesa di screening, molti dei quali riguardanti personale sanitario. Questo ritardo nelle analisi è stato colmato? Il personale sanitario in attesa di esito ha continuato a lavorare nelle strutture o è stato sottoposto a misure di quarantena?

7. Solo ieri è iniziato il percorso di nomina di una commissione scientifica. Le decisioni prese in questi venti giorni che supporto tecnico hanno avuto? Quali figure tecniche hanno fatto parte, sino a ieri, la cabina di regia?

8. Il Servizio Prevenzione e Sicurezza del Lavoro dell’Ats, responsabile dei controlli nei luoghi di lavoro, non sembra molto attivo. Quanto controlli sono stati eseguiti nelle ultime tre settimane per verificare il rispetto delle normative, delle distanze e delle misure di sicurezza anti-contagio nei luoghi di lavoro?

9. Sono stati segnalati diversi casi di pazienti positivi in strutture di riposo per anziani. È previsto uno screening integrale degli ospiti e del personale delle strutture con misure preventive equiparate a quelle che dovrebbero essere già adottate nelle strutture pubbliche?

10. Si parla di modello Corea. Uno dei punti fermi dell’efficacissimo sistema coreano, che a giudicare dai nostri dati sarebbe fondamentale applicare anche in Sardegna, riguarda l’isolamento del personale sanitario per prevenire eventuali contagi tra i familiari. È stato già previsto, anche attraverso i fondi stanziati con la l.r. 8/2020, l’acquisizione di disponibilità da parte di strutture alberghiere oggi chiuse o in via di chiusura per garantire il soggiorno in condizioni di sicurezza al personale degli ospedali?