La nuova concessione del porto canale di Cagliari subisce, ancora una volta, un posticipo a causa dell’emergenza sanitaria del coronavirus. Anziché il 15 aprile, così come stabilito dal primo avviso pubblicato lo scorso 28 febbraio, la scadenza della call internazionale è stata fissata per l’1 giugno.
La decisione, spiega l’Autorità di sistema del porti sardi, è stata presa obbligatoriamente anche per via dei provvedimenti del governo sull’emergenza in corso. In sintesi, l’offerta rimane sempre la stessa: più di 1000 metri di banchina, con possibilità di ampliamento, 16 metri di fondale e quasi 400 mila metri quadrati di piazzale dove potranno esserci 6 cabine elettriche, 3 fabbricati destinati ad uffici, mensa, spogliatoi, depositi attrezzature.
Non cambiano nemmeno i punti salienti del “pacchetto insediativo” (collegamento alla Zes di oltre 1.600 ettari, Zona Franca Doganale interclusa, vicinanza al servizio di bunkeraggio navale operato dalla Saras), la durata del titolo concessorio e l’importo annuale del canone.
“Ancora una volta dobbiamo, purtroppo, rivedere i termini della sollecitazione di mercato ed allungare l’attesa per la definizione della procedura – spiega il presidente dell’Authority Massimo Deiana – Rispetto alla prima proroga, legata esclusivamente a richieste di integrazione documentale da parte di alcuni soggetti interessati, questa volta è anche la norma emergenziale a dettare le nuove tempistiche. Una situazione senza precedenti che ci impone un ulteriore slittamento della scadenza per la presentazione delle proposte dalle quali, ci auguriamo, possa nascere una delle più importanti partite di rilancio economico e sociale che il Paese chiede al comparto portuale”.