Ore decisive per il ministero della Salute che sta mettendo a punto i criteri soglia di sicurezza per affrontare la fase 2 che inizierà il 4 maggio, prevista dall’ultimo Dpcm. L’obbiettivo e’ fissare i limiti di sicurezza in mancanza dei quali potrebbe scattare il ritorno alla fase 1 di lockdown. Il ministero è al lavoro – apprende l’ANSA – per mettere a punto i criteri di monitoraggio dell’epidemia. Tra questi il tasso di occupazione delle terapie intensive e le percentuali di positivi sui tamponi fatti. Per accompagnare la fase della riapertura sono necessari criteri di ‘soglie di allarme’ che il ministero sta mettendo a punto. Sulla base di questi criteri – si apprende – i presidenti di regione avranno potere di iniziativa. Il provvedimento è atteso entro la settimana.

Propongo un metodo: ordinanze regionali coerenti con il Dpcm”: così il ministro Francesco Boccia in videoconferenza alle Regioni, secondo quanto si apprende. “Se ci sono ordinanze non coerenti invio una diffida, una lettera con la scheda indicando le parti incoerenti e la richiesta di rimuoverle (solo in caso di allentamento delle misure) – afferma -. Se non avviene sono costretto a ricorrere all’impugnativa al Tar o alla Consulta”. “Per arrivare a una soluzione condivisa ha più senso la lettera che vi indica le violazioni dell’ordinanza rispetto alla tutela della salute e se non vengono modificate si trasformano in diffida, rispetto all’impugnativa – ha aggiunto Boccia, secondo quanto riferito -. Non impugno subito ma con grande collaborazione vi scrivo e prima ancora sollecito un confronto preventivo”. “In base al monitoraggio delle prossime settimane ci potranno essere dal 18 maggio scelte differenziate” tra le Regioni sulle riaperture di attività: così il ministro Francesco Boccia in videoconferenza con i governatori, secondo quanto si apprende. Il principio è “contagi giù uguale più aperture e viceversa – aggiunge -. Discuterete del monitoraggio con il ministro della Salute Speranza (a seguire in videoconferenza con le Regioni, ndr). Definito il monitoraggio si potrà procedere a differenziazioni”.

“E’ molto importante dare un segnale di unità. Se non siamo uniti noi non possiamo chiederlo ai cittadini. Ci vogliono unità, serietà e responsabilità” avrebbe detto il ministro ai presidenti delle Regioni. “L’obiettivo è sempre quello della tutela dei cittadini”, ha affermato ancora Boccia, mentre si discute delle ordinanze regionali per la Fase 2 dell’emergenza coronavirus e della loro armonizzazione con il Decreto del presidente del Consiglio (Dpcm).