“Ci siamo di nuovo, o meglio, non ci siamo. Ieri a Olbia abbiamo assistito all’ennesimo convegno sul turismo senza neanche una donna fra i relatori: una situazione anacronistica e assurda, che ignora la presenza consistente di donne in tutti i settori dell’economia del turismo sardo, con livelli di competenza e capacità di assoluta eccellenza”. Lo ha dichiarato Clara Pili, di Coordinamento 3 Donne di Sardegna, imprenditrice nel campo del turismo congressuale.

Il convegno nel mirino del Coordinamento fa parte cinque seminari, relativi al programma di promozione Workshop & Coaching, denominati “Tourism Master Classes Webinar: reinventare la destinazione Sardegna”, organizzati dalla Geasar, società di gestione dell’areoporto di Olbia, con la collaborazione dell’Assessorato del Turismo della Regione Sardegna ed il patrocinio di Enit, Invitalia e Tourism Plus.

“Possiamo dire – si legge in una nota – che si tratta di un vero e proprio trend antistorico e negativo, che tende ad escludere le donne dal dibattito sul futuro e sulle possibilità di rilancio del turismo in Sardegna”.

“Stesso copione – ha aggiunto Clara Pili – è infatti andato poi in scena a Olbia al convegno su “Tourism call 2Action- Turismo, Sport e Cultura”, dal 29 novembre al 1 dicembre dello scorso anno, in cui su 26 relatori le donne erano soltanto 2. Un trend che pare tragicamente confermato dal programma relativo a tutti e 5 i seminari, cominciati ieri, la cui conclusione è prevista per il 29 giugno”.

“Sembra incredibile- ha sottolineato Pili- ma al momento, per le notizia in nostro possesso ad oggi, su 13 relatori previsti, le donne sono soltanto 3. E’ evidente che si tratta di un confronto squilibrato, i cui risultati in termini di analisi e proposte saranno totalmente viziati, perché mancherà il contributo fondamentale delle donne, che sono presenti in gran numero nel settore ricettivo, nella organizzazione di eventi, nel marketing turistico, nell’offerta e gestione di tanti turismi, da quello culturale a quello archeologico, enogastronomico, ambientale e così via”.

“Quando si capirà – ha concluso Clara Pili- che i migliori risultati si possono ottenere grazie a un paritario confronto di genere? Siamo convinte che non ci potrà essere nessuna ripresa economica, e tanto meno un rilancio del turismo, senza un pieno coinvolgimento delle donne, che hanno sopportato il peso maggiore della crisi pandemica e che rischiano di essere marginalizzate,con pesanti e imprevedibili conseguenze su un comparto vitale per il nostro futuro. Sappiamo bene che il leitmotiv alle rimostranze circa l’assenza di donne nei panel è che vengono chiamati i vertici, i presidenti, i rappresentanti delle diverse categorie e/o delle istituzioni, che guarda caso sono mediamente uomini. Appunto- conclude Clara Pili- perché le donne ci mettono la faccia, lavorano, costruiscono, crescono, producono ricchezza, ma vengono stoppate nelle carriere e nella rappresentanza e ai vertici non ci arrivano mai, se non in rare eccezioni, come nel caso della prima donna chiamata alla presidenza della Sogaer, Monica Pilloni, a cui facciamo i più fervidi auguri di buon lavoro. Un buon segnale,ma certo non basta”.