“Il 12 e 13 giugno 2011: 9 anni fa, oltre 27 milioni di italiani hanno votato SI all’acqua pubblica, definendo con il loro voto l’acqua come bene comune, prezioso e inalienabile, e come tale va trattato. Per noi adesso è la grande occasione per passare dalla teoria ai fatti”.
Così Beppe Grillo sul suo blog dove aggiunge: “il Governo e il Parlamento, Regioni, Provincie e Comuni devono tornare ad esercitare a pieno le proprie funzioni. Non possiamo mettere a rischio le fonti d’acqua del Mezzogiorno, dobbiamo ripubblicizzarle ponendo rimedio agli errori del passato. Molte sono già nelle mani delle Corporation straniere (Suez e Veolia), ce le dobbiamo riprendere!” afferma il fondatore del Movimento che invita a creare un sistema di sicurezza nazionale dell’acqua, con la ricostituzione di un corpo di Polizia Idraulica 2.0, e di una Protezione Civile dell’Acqua.
“Il Parlamento dovrà correggere alcune norme discriminatorie che negano l’acqua alle persone più fragili. Il Governo e le Regioni dovranno pianificare le soluzioni, i Comuni dovranno ascoltare i territori e tutti insieme dovremo rimboccarci le maniche, per dare solide basi al rilancio del paese, per noi tutti e per le generazioni che verranno.
Cosa stiamo aspettando?” conclude Grillo che tra le varie azioni da mettete in campo invita a ripensare i “sistemi idrici domestici, per limitare gli sprechi di acqua in casa, attraverso un recupero dell’acqua piovana e un suo riutilizzo per lavatrici, lavastoviglie” ma anche a prendere spunto dalla nostra natura di esseri umani per reinventare i servizi igienici: “abbiamo due “uscite” nel nostro apparato urinario-intestinale, perchè non separiamo i rifiuti solidi da quelli liquidi?”.