Marras (Comitato Rumore): “Limite di tolleranza più basso nelle autostrade che alla Marina” “Finalmente comincia a diradarsi il velo di opacità e di complicità che sino ad oggi ha avvolto l’infausto Piano di Risanamento Acustico.

Finalmente cominciano a venire alla luce non solo i responsabili politici, ben noti, ma anche i funzionari responsabili delle sciagurate risultanze a cui è stato piegato il Piano di Risanamento Acustico. Che anziché risanare, come impone la legge, aggrava le condizioni di inquinamento acustico ambientale della città di Cagliari con disprezzo della salute e della vita dei cittadini residenti”. Lo afferma Enrico Marras, presidente del Comitato ‘Rumore No Grazie” in merito alla riunione della Commissione urbanistica dello scorso fine settimana, nella quale, dopo un vivace confronto, con i rappresentanti del Comitato Rumore no Grazie, “il responsabile dell’Urbanistica del Comune ha ammesso che la Vdp s.r.l. nel redigere il “Piano” si è attenuta agli “indirizzi” partiti dagli Uffici. Per anni abbiamo inseguito la conoscenza di questa verità”, afferma Marras. “Per anni abbiamo chiesto, anche con richieste ufficiali di accesso agli atti, di conoscere se gli Uffici avessero ‘orientato’ la VDP nella elaborazione delle conclusioni operative del “Piano”.

Per anni ci sono stati negati documenti (che non sono certo privati) nella disponibilità degli Uffici. Per anni – prosegue il Comitato ‘Rumore No Grazie’ – è stato violato il diritto dei cittadini all’informazione ambientale, garantito da norme comunitarie e nazionali: mai abbiamo ottenuto un’audizione in itinere su uno straccio di bozza di Piano quantunque ripetutamente richiesta. Il disprezzo manifestato verso i cittadini e i loro primari diritti costituzionali ha portato a un documento che sta vagando senza meta dal 2017 e dal quale non manca chi tenta di prendere le distanze”. Le accuse sono bipartisan: “Lo ha fatto persino Francesca Ghirra – afferma Marras – nella sua veste di candidata sindaca, dimenticando forse che quel documento lei stessa l’aveva avallato con la sua firma. Dopo anni inconcludenti, durante i quali si sono accentuate le sofferenze dei residenti ed è cresciuto il numero di cittadini malati per inquinamento acustico che vivono imbottiti di farmaci, oggi è risultato chiaro che anche l’attuale Assessore all’Urbanistica e la Giunta vagano senza costrutto. Amministratori che mai rispondono alle richieste d’incontro: il presente ripropone i comportamenti poco democratici del passato. Amministratori del centrodestra che non vanno oltre la riproposizione del disastroso Piano del centrosinistra”. Il Comitato Rumore no Grazie non perde tempo ed ha elaborato un documento di oltre trenta cartelle di considerazioni e proposte sul Piano di Risanamento Acustico “mettendo a nudo tutte le illegittimità in esso contenute, a partire dalla scelta sciagurata di voler applicare alle stradine del centro storico il decreto del Presidente della Repubblica n.142/2004 che fissa i limiti di rumore per le autostrade. Con la conseguenza sconcertante e assurda che il limite di rumore delle autostrade (55 decibel) risulta più contenuto di quello previsto dal “Piano” per il centro storico di Cagliari (60 decibel)”.

“Siamo di fronte a un’aberrazione – prosegue Marras – che viola anche il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14/11/1997 (Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore -Tabella C) che vieta nel modo più assoluto che sui quartieri del centro storico, inseriti nelle Classi acustiche III e IV, si possano far gravare 60 decibel di rumori nelle facciate dei palazzi in fascia oraria notturna. Sessanta decibel – spiega Marras – è il livello di rumore massimo consentito nelle “Aree prevalentemente industriali”! Quindi per il Centro storico di Cagliari, con la complicità degli Uffici e di una Classe politica mediocre e incompetente, è stato predisposto un Piano di Risanamento Acustico che degrada la vita dei cittadini e li costringe a una condizione di deprimente quotidiana esistenza non ammessa nemmeno lungo le autostrade ed equipara vaste aree del territorio urbano alle aree prevalentemente industriali. Un “Piano” inapplicabile, pagato 40 mila euro.

Che indaghi la Corte dei Conti” “Il Comune di Cagliari dopo essere stato condannato per inquinamento acustico ambientale e violazione dell’Art. 32 della Costituzione (Sentenza TAR, gennaio 2015), mentre altri processi incombono – spiega Enrico Marras – , persiste imperterrito nell’incertezza, nella mancanza di idee e nell’assurda volontà di calpestare le leggi sanitarie e con esse l’esistenza dei residenti a partire dai più deboli: bambini, malati, anziani, lavoratori turnisti, donne in gravidanza. Il presente come il passato, nel governo della città. Nulla è cambiato in meglio, per quanto ci riguarda”, conclude il presidente del Comitato ‘Rumore No Grazie’.