Al 22 marzo, 10 regioni (Lazio, Puglia, Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Molise, Umbria, Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte e Marche) registrano la più elevata pressione per tasso di saturazione sia in area non critica sia in terapia intensiva. Le regioni che hanno evidenziato più ingressi in terapia intensiva calcolati su 100mila abitanti durante l’ultima settimana sono il Friuli-Venezia Giulia (4,81 x 100.000 ab.), le Marche (4,69 x 100.000 ab.) e l’Emilia-Romagna (4,48 x 100.000 ab.).

È quanto emerge dalla 45ma puntata dell’Instant Report Covid-19,una iniziativa dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica (Altems) di confronto sistematico dell’andamento della diffusione del Sars-COV-2 a livello nazionale .

“L’occupazione dei posti letti di terapia intensiva – afferma Americo Cicchetti, direttore dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari dell’Università Cattolica – continua a crescere: negli ultimi 7 giorni, infatti, la saturazione dei posti letto è aumentata dell’6,9%. In sintesi – afferma Cicchetti – al 22 marzo 2021 più del 40% dei posti a regime di terapia intensiva è occupato da pazienti Covid -19.”

“Di fronte a questi numeri – sostiene Cicchetti – i servizi sanitari regionali non possono far altro che “conservare” posti letto, sospendendo le attività in elezione non urgenti. In 8 Regioni – afferma Cicchetti – le attività ordinarie si sono fermate: in Emilia – Romagna, Friuli-Venezia-Giulia, Lombardia, Puglia e Toscana sono stati sospesi i ricoveri in elezione mentre nelle Marche, in Piemonte e in Umbria lo stop ha riguardato sia le attività chirurgiche in elezione che quelle ambulatoriali.

“Nel complesso, in Italia, nell’ultima settimana ci sono stati +41,49 isolati a domicilio ogni 100.000 abitanti, +3,27 ricoveri ordinari ogni 100.000 abitanti e +0,43 ricoveri intensivi ogni 100.000 abitanti.